Stampa

Sabato 9 agosto 2008 ore 09.00,

puntuali come orologi taroccati, abbiamo iniziato la nostra prima avventura insieme, direzione
Baviera del sud, per visitare il famoso castello delle favole di Ludwig II.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il viaggio di avvicinamento ha toccato la cittadina di Lecco con una splendida vista sull’omonimo

lago, per poi puntare verso il Malojapss che con i suoi 1815 mt ci ha regalato le prime

emozioni di curve e tornanti con moto cariche come muli.

Rispettando sempre i limiti di velocità (velox fissi e mobili ci salutavano regolarmente) e

godendoci paesaggi immersi nel verde abbiamo toccato le città di St. Moritz, Zernez,

Suchs, Pfunds, Landeck, Imst, Reutte per poi, dopo circa 8 ore di viaggio raggiungere

Fussen, ridente cittadina in festa che ci avrebbe ospitati per tre giorni.

Domenica giro turistico nei dintorni di Fussen per visitare la famosissima Wieskirche

di Steingaden costruita intorno al 1730 che con il suo rococò ci lascia a bocca aperta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Proseguiamo verso Rottenbuch per visitare la Stiftskirche Maria Geburt che con i suoi 72

metri di lunghezza dedicati al rococò ci toglie il respiro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sulla strada del rientro decidiamo di passare da Linderhof, dove troviamo il suo castello

incastonato in un lussureggiante parco, dove maestosi cigni bianchi “poco” regali fanno la guardia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lunedì finalmente visitiamo i castelli più famosi, ovvero quello di Hohenschwangau.

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

e quello di Neuschwanstein, che decidiamo di raggiungere in carrozza.

E’ o non è il castello delle favole?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La sistemazione presso il Ruchti’s hotel ha soddisfatto le nostre aspettative; soprattutto le

stanche membra e la fame!

 

Martedì mattina dopo aver caricato le moto, partiamo in direzione Dollach (A), per

rendere più piacevole il percorso decidiamo di percorrere i 12 km della Strada Alpina di

Gerlos con quota massima di 1630 mt..

Non possiamo non ammirare le cascate di Krimmler, che con tre salti coprono un dislivello

di 380 mt., guadagnandosi il primo posto in Europa e il quinto nel mondo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’adrenalina sale quando scorgiamo il primo cartello indicante Grossglockner Hochalpenstrasse;

i pensieri si inseguono si accavallano e volano ai 48 km di percorso con possibili strapiombi,

sicuri 36 tornanti per arrivare a una quota massima di 2504 mt. all’Hochtor.

Il Grossglockner è la montagna più alta dell’Austria con i suoi 3798 mt.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La salita ha inizio, si studiano le prime curve e l’asfalto, che sembra essere in ottimo stato.

Sono quasi le 16.00 e come da copione al pomeriggio le nuvole sono sovrane.

Più saliamo e più la temperatura diventa ostile, il vento tagliente cerca di sollevare

l’avantreno dall’asfalto.

Le condizioni meteo non ci aiutano ad apprezzare il panorama che si apre a 360° davanti a noi.

Riusciamo ad avere la meglio su tutto, arriviamo all’Hochtor e scendiamo verso Heiligenblut

a 1301 mt.; da qui è quasi fatta, Dollach è in dirittura d’arrivo.

Facilmente troviamo la Pension Kahn gestita da Frau Gertrude che ci accoglie con una tazza di

thè e un po’ di torta fatta in casa. Rifocillati decidiamo di andare a fare un giro per il paese.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mercoledì il tempo non è molto clemente; al mattino una pioggerellina sconvolge un po’ i

nostri programmi, ma riusciamo lo stesso a trovare alcune strade che si arrampicano su

per le montagne.

Giovedì decidiamo di ripercorrere il Grossglockner sotto un sole stupendo, in assenza di

nuvole (o quasi), e senza vento.Il panorama visto così ha veramente qualcosa di unico,

sembra quasi irreale. Noi sopra il mondo.

 


 

 

 

 

 

 

 

 

La meta odierna è il Kehlstein (D), niente di meno che il “nido dell’aquila”, il regalo per i 50 anni

di Adolf Hitler. Anche questo panorama lascia senza fiato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Venerdì, a nostro malincuore dobbiamo lasciare Frau Gertrude per raggiungere Seeboden, per

poi percorrere i nostri ultimi due itinerari. Un cielo plumbeo ci accompagna lungo il

trasferimento, poco prima della meta decide di battezzarci.

Impensabile affrontare qualunque percorso se non con una canoa……. relax.

Sabato mattina il tempo continua a non regalare nessuno spiraglio di sole, decidiamo di

rientrare in Italia per poi tornare con il sole…….

Lunedì 18 ritorniamo in A per percorrere la Villacherstrasse, 16 km di curve per raggiungere

i 1732 mt., purtroppo la vetta a 2167 mt è raggiungibile solo a piedi; visto

l’abbigliamento motociclistico non molto confortevole (anche se ci sono ottimi e

capienti armadietti per posare caschi e quant’altro) per camminare, ci godiamo

lo spettacolo dal parcheggio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La Nockalmstrasse con i suoi 34 km , 52 tornanti e infinite altre curve ci aspetta a braccia

aperte, per farci ammirare i suoi pendii e i suoi pascoli da un altezza di 2024 mt.

Qui non si incontrano velox per far rispettare la velocità, ma bensì mansuete

mucche che “indisturbate” oziano lungo il ciglio della strada, mentre quelle più attive si fanno

trovare dietro alle curve, per farci fare una prova freni sulle loro, ancora calde, torte.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non contenti, di aver fatto 52 tornati, decidiamo di ripercorrere la strada per dare ancora

un saluto e una calorosa pacca alle mucche che insieme a noi piegano in curva.

Le nostre prime ferie all’estero si concludono così, ma per fortuna proseguono ancora

sul territorio italiano, alla scoperta di alcune incantevoli località del Friuli Venezia Giulia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Torniamo a casa con un attivo di circa 3400 km, ma soprattutto con nel cuore e nella mente

persone e località che non dimenticheremo.

 

Valky & Zampa

 

Ps. ulteriori foto su Gallerie di Foto